Elinor Childe
"Una mansion elisabettiana, le finestre bianche tipiche, i piccoli vetri a riquadri, mattoni rossi, edera sui muri. Qui vive, o potrebbe vivere una giovane vedova inglese, Elinor Childe [omiss] che scrive - per vivere, anzi per sopravvivere - romanzi rosa come li scriverebbe se fosse italiana, amante della casa, pagata per scrivere come la sua traduttrice ed inteprete (e ironica alter ego) Anna Luisa Zazo." Così Gilberto Finzi descrive Elinor Childe alle sue lettrici nell'introduzione alla prima edizione de "Gioco di Specchi" nel 1981. Ma Elinor Childe altri non è che lo pseudonimo dell'italianissima Anna Luisa Zazo (traduttrice - tra le altre cose - dei romanzi di Georgette Heyer) che ha pubblicato una decina di romanzi d'amore al principio degli anni '80 adottando il nome inglese quasi a voler sottolineare l'indubbia correlazione delle sue storie con quelle della Heyer. La maggior parte dei libri della Childe sono considerati "fuori catalogo" da anni e sono difficilmente reperibili anche nel mercato dell'usato, ma sembra che la Sperling & Kupfer stia iniziando a ripubblicare qualche titolo...
Per la collaborazione alla realizzazione di questa pagina si ringrazia: *** Franca M. ***
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