© 1982 - Mondadori © 2006 - Sperling & Kupfer |
Nulla sembra poter sorprendere sir William Selgrave. Che accade tuttavia se nella frase il "nulla" diviene "nessuno"? E che accade se a turbare consapevolmente o inconsapevolmente l'ordine caro a sir William sono la giovane Elinor Brandon, che inganna se stessa e gli altri credendosi sincera, o l'incantevole Arabella Burnett, che, fingendo di ingannare, non
inganna ne se stessa ne gli altri? Se poi, alle due giovani donne, si uniscono il conte di Pentworth, giovane poeta il cui fascino eguaglia quello leggendario di Lord Byron, Lady Beryl Dermont, eccentrica e volitiva gentildonna risoluta a ignorare, o a sfidare, il Bel Mondo, la presenza di una lettera che dovrebbe rimanere, e non rimane, segreta, la magia di una rappresentazione teatrale improvvisamente interrotta, il mistero di una partenza inattesa, gli intrighi di Lady Cecilia Herrington, e i teneri inganni di Elinor, la sorte di sir William sembra segnata. ll dispotico e irresistibile Selgrave è risoluto a mutarsi in Pigmalione, ma come dire chi sarà la sua Galatea, e più ancora se non sia piuttosto Pigmalione la statua cui l'amore deve dar vita? E tra miti amabilmente rovesciati, inganni falsi e autentici, verità taciute o misconosciute, sorprendenti incontri e meno sorprendenti equivoci, tra balli riusciti e duelli mancati, la vicenda si snoda tra Londra e la dolce campagna della valle del Tamigi, tra giardini e foreste, nei primi, e più romantici, anni della Reggenza. Sir William perderà senza alcun dubbio molte certezze, ma ne acquisterà una (condivisa, non abbiamo dubbi, dai lettori): al "termine del viaggio" chi si ama davvero non può non incontrarsi.
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