Nicholas si tolse l'accappatoio e lo gettò su una sedia. Poi scostò le lenzuola e si mise a letto. Era coperto fino alla vila, il torace e le braccia muscolose nudi. "Spegni la luce, quando esci. Va bene, tesoro?",
sbadigliò. "Oddio, quanto sono stanco!" Keena lo guardò, così forte e imponente. La cosa che più desiderava in quel momento era di mettersi a letto con lui e lasciarsi abbracciare, a confortare... Era stata una giornata orribile e le ore che aveva passato senza di lui le erano sembrare eterne. E adesso Nicholas se ne stava nel letto e lei non poteva fare
assolutamente niente. James Harris, la festa, la sete di vendetta, tutto passò in secondo piano rispetto alle cose che aveva detto a Nicholas quella sera; si odiò per aver parlato in quel modo. "Nick...", sussurrò, con le labbra tremanti, gli occhi pieni di lacrime. Lui fissò il visetto triste e all'improvviso le lese le braccia: "Vieni qui, piccola volpe", disse con voce profonda. Keena gli si buttò fra le braccia... |