© 1983 - A.Curcio |
«Dio mio!» Per Lance era troppo, doloroso doversi contenere. Coprì con le mani i seni di Erin, e cercò di nuovo con le labbra la bocca di lei. La sua avidità era temperata soltanto dal desiderio di dare a lei tutto il piacere che gli veniva da quel bacio. Sebbene la sua lingua la convincesse a baciarlo in una maniera a lei ancora completamente sconosciuta, si trattava di una dolce, sensuale persuasione. Poco dopo, troppo presto, purtroppo, Lance alzò il viso per fissare gravemente Erin. Nell'oscurità della stanza lei non distingueva il viso, ma gli occhi di quell'uomo la dominavano anche al buio. Come ipnotizzata restò immobile e muta sotto di lui. «Questo non è mai accaduto», dichiarò Lance sottovoce. «Mi hai capito, Erin?» Il tono urgente, imperioso, la costringeva a capire ciò che era implicito nelle parole. «Questo non è mai accaduto. Mi capisci?» Lei scosse istupidita la testa. «No...» Ma naturalmente, al buio, lui non poteva vederla... |