«Non m'inganni, Katherine. Desideri farlo quanto me. Urla quanto ti pare, se vuoi, nessuno ti sentirà», disse Ronald. Katherine lo sentiva respirare affannosamente; o forse, era il suo stesso respiro che si confondeva con quello di lui, mentre lei lottava per non abbandonarsi. «No... oh, Dio... sei pazzo!... Ti prego, no...» Mentre baciava con violenza Katherine sulla bocca lei si difese mordendolo, e lui non esitò a schiaffeggiarla. I seni delicati di lei erano ora alla mercé delle mani di Ronald, che li stringeva e li graffiava senza alcun riguardo. Katherine urlò dal dolore. Fu allora che si udì lo schianto di un vetro che si infrangeva. Katherine vide Jace aprire la porta con un calcio e gettarsi su Ronald. Con uno strattone lo allontanò da lei e lo scaraventò contro la parete opposta. «Bastardo!», gli gridò, colpendolo con un pugno al viso... |