Vi è forse da stupirsi se Cressida Calverton viene presa dall'irresistibile desiderio di possedere la dimora dei suoi avi allorché apprende che il capitano Rossiter intende acquistarla dall'amabile ma indebitato zio Arthur? E vi è forse da stupirsi se il capitano Rossiter rifiuta nel meno cortese dei modi di cederle Calverton Piace? Sei anni addietro, Cressida e Rossiter si sono scambiati una promessa di matrimonio, che Rossiter ha infranto: sei lunghi anni tenacemente trascorsi a volersi dimenticare possono forse venir agevolmente dimenticati? Oh, trascorsi non soltanto a voler dimenticare; ma a divenire una delle giovani donne più affascinanti e corteggiate della Londra della Reggenza, e uno degli uomini più ricchi, idolatrati e temuti dei Bel Mondo. E quando ai due giovani, tanto mutati da quei sei lunghi anni e tuttavia tanto simili a loro stessi, accade di incontrarsi all'improvviso nel corso di una scintillante Stagione londinese, chi può mai dire quali ne saranno le conseguenze? Non Cressida, all'oscuro della causa da cui nacque il singolare voltafaccia di Rossiter; non Rossiter, troppo pronto a riconoscere in Cressida il mutamento, e troppo lento a ritrovare in lei l'identità con l'esitante giovinetta di un tempo; non la troppo discreta Kitty Chenevix, né il troppo paziente Lord Langmere, né il troppo misterioso Drew Addison, ansiosi tutti di dare un loro finale alla vicenda. No, a ben riflettere, vi è una sola persona che potrebbe dirlo, ma non è davvero uomo da scoprire le carte prima che ne sia giunto il tempo: l'enigmatico Octavius Mayr, che nulla può ormai sorprendere, ma che può, quanto a lui, sorprendere ancora, e ben più di una persona. |