La recensione di Alice Dileo:
Lui è qualcosa di simile ad un vagabondo - una spia maestra, abile e capace, sopravvissuta a dodici anni nel Continente attraversato da battaglie varie, caduta di Napoleone e Congresso di Vienna compresi. Si è mascherato in mille modi, ha rubato, tradito, ucciso per la salvezza della sua patria. Fisicamente, ha riportato cicatrici e segni, ma continua ad essere un uomo di splendido aspetto con la faccia d'angelo. Una spia che si è appena ritirata ed è tornata a casa. E dopo dodici anni, si trova sulla soglia del collasso mentale. Lei è una mezzosangue - figlia di un figlio minore della nobiltà e di una donna della tribù indiana dei Mohawk. Le è appena morto il padre in circostanze misteriose e la madre era già morta quando aveva tre anni. Vive in campagna insieme agli zii quando ascolta una conversazione ambigua proprio riguardo al padre e decide di andare a Londra ad investigare. Si incontrano per caso. Robin decide di accompagnare Miss Maxima Collins - Maxie - fino a Londra, non solo perché un gentiluomo non lascia da sola una dama in pericolo, ma soprattutto perché questa particolare dama riesce a far rinascere sentimenti creduti sepolti sotto anni di tradimento e segni di cicatrici. Nasce così uno dei piccoli grandi gioielli che costellano la bibliografia di Mary Jo Putney: con la classica storia di un viaggio attraverso la campagna inglese due persone (non due protagonisti di un libro, ma due persone) si riscoprono, attraverso debolezze e forze, aiutandosi l'un l'altra, condividendo gioie e dolori, dolci ricordi e terrificanti memorie del passato. Maxie e Robin sono due persone straordinarie: entrambi dei solitari, dei meditativi, in certi aspetti l'uno il riflesso, l'opposto dell'altra. Dove lui è biondo con la carnagione chiara che si trova in Inghilterra, lei è scura con la pelle scura dei mezzosangue indiani. Dove lui è un adepto alle deviazioni e alle menzogne, lei preferisce sempre la verita', per quanto dolorosa possa essere. Non è un libro leggero (vedi "Io ti avro'" di Julia Quinn). Non ha la pretesa di esserlo. Come la storia di Lucien (narrata in "Dancing on the Wind") qui il romanzo racconta la strada, difficile e tormentata, di un uomo, che ripercorre tutti gli incubi che lo tormentano da dodici anni, e finalmente incontra una donna capace di donargli la pace nell'anima e un amore che sorpassa qualsiasi altra cosa. E racconta la storia di una donna che impara a fidarsi del genere maschile, e soprattutto di quello splendido uomo che le ha rubato il cuore. Le storie che si intrecciano nel romanzo comprendono anche una secondaria storia tra la zia di Maxie, Desdemona, e il fratello maggiore di Robin, ovvero Giles Andreville marchese di Wolverton; inoltre abbiamo una piccola "rimpatriata" con tutti gli altri componenti degli angeli caduti, e un piccolo accenno al fatto che Michael, l'ultimo rimasto, pare stia cercando moglie... La fine nasconde un fatto doloroso. Il modo in cui Maxie reagisce si riflette subito su Robin. E' una delle scene più importanti del libro: al lettore non vengono mostrate scene isteriche o attacchi di panico, ma, come Robin, veniamo lasciati soli, incapaci di reagire e aiutare la persona amata. E' una piccola e breve scena, ma molto esplicativa. E il finale, bè è una gioia leggerlo. L'unico rimpianto è che il libro prima o poi termina. Ma ogni tanto sentirete dentro di voi l'estrema voglia di riaprire il libro, sfogliare le pagine e riprendere il viaggio di Robin e Maxie. P.S. Questa è la recensione di Angel Rogue (versione inglese reggenza). In realtà il romanzo è la riscrittura in chiave Reggenza di uno storico 'The Rogue and The Runaway'. Dato che non ho la versione italiana mi sono attenuta alla versione inglese riveduta, che è la più recente, in quanto l'altra versione è irriperibile in Inghilterra, ed è più un romanzo ad ambientazione storica che romantica. N.B. Quarto in ordine cronologico nella serie degli Angeli Caduti: "Tuono di Passione", "Foglie nel Vento", "Lord Lucifero", "Il Compagno di Viaggio", "Un Marito Provvisorio", "I Colori dell'Amore" e "Le Spine del Desiderio". Torna indietro |