traduzione di A.L.Zazo © 1980 - Mondadori |
Appassionata, tempestosa, generosa e irriflessiva come si conviene a una giovane donna dotata di una fiammeggiante chioma rossa, Lady Serena è profondamente ignara degli inganni del cuore e lietamente incapace di scorgerne la trama sottile nel rancore che crede di provare per il marchese di Rotherham e nell'amore che le ispira il maggiore Kirkby. Il marchese di Rotherham potrebbe forse disingannarla, ma è troppo imperioso e impulsivo per farlo. E il maggiore Kirkby è senza dubbio troppo accecato dall'amore (sebbene sia assai meno agevole dire dall'amore per chi) e troppo facile preda egli stesso degli inganni del cuore per esserle di aiuto. E potrebbero forse la timida ingenuità dell'incantevole Lady Spenborough, giovanissima matrigna di Fanny, gli implacabili intrighi di Lady Laleham, gli innocenti e storditi amori di Emily Laleham e Gerard Monksleigh, e il gaio dispotismo della signora Floore, per tacere del bizzarro testamento del defunto Lord Spenborough, dipanare una vicenda che si snoda in un susseguirsi sempre più fitto di inganni, equivoci e intrighi, falsi amori e autentici sgomenti, fughe felicemente fallite e promesse di matrimonio interrotte e riprese? La Buona Società di Bath, nell'Inghilterra della Reggenza, assisterebbe forse a un perenne respingersi e riprendersi di falsi e veri innamorati se la tenacia del marchese di Rotherham non sciogliesse infine, con non minor decisione di quella occorsa a Alessandro Magno per spezzare il nodo gordiano, questo singolare e irresistibile nodo di sentimenti. N.B.: questo romanzo è stato ripubblicato da Sperling & Kupfer con il titolo di "Lady Serena". |