La recensione di Alice Dileo:
Di solito evito le storie contemporanee come la peste bubbonica. Non perché siano scritte male (quello dipende dall'autrice), ma perché le probabilità che sia qualcosa di diverso da due esseri belli ricchi e famosi (ricordate 'Beautiful'? Non l'ho mai sopportata) sono molto rare. Negli storici ci sono più possibilità di giocare con la fantasia. E, in effetti, anche "Doppia Verita'" racconta la storia di due persone attraenti, con la penale che, riassumendo la trama, si tratta della vecchia storia, ritrita, del boss bello, ricco e affascinante e la segretaria. Ma. E' ovvio che c'è un ma. E in questo caso il 'mà riguarda l'autrice. Infatti la stima che ho dell'autrice per quei gioielli dei romance storici che ha regalato a noi lettrici mi ha convinto a comprare il libro lo stesso. Lauren Danner ha un padre malato non coperto da assicurazione medica, e il conto in banca a secco. Per di piu', è disoccupata. Cosi', sentendosi in obbligo di prendersi cura di lui, va a Detroit per vedere un lontano parente, Philip Whitworth, che occupa un posto di rilievo in una grande compagnia. Lui le offre dei soldi per spiare un suo rivale, Nick Sinclair. Lei dovrebbe trovare l'uomo che passa i segreti industriali della società di Whitworth a Sinclair. Se ha successo, oltre allo stipendio di segretaria che riceverà dalla compagnia di Sinclair, riceverà un ricco bonus. Lauren non si sente a suo agio con questo tipo di lavoro, e cerca di farsi bocciare al colloquio, in modo da non avere il lavoro. Ma tornando a casa, si sloga la caviglia. A soccorrerla niente meno che lo stesso Nick Sinclair, solo che Lauren non lo sa. Sa solo che ha incontrato un uomo fantastico chiamato Nick che sembra si occupi di ingegneria. Salta fuori la solita attrazione straordinaria fra i due, ed in men che non si dica la sua verginità è storia (oh, avevo dimenticato di dirlo: lei è vergine. Nuova questa, vero?). E lui la molla (non stavano esattamente insieme, ma lui non si fa più vivo e lei non sa come contattarlo. E lei deve continuare a lavorare come segretaria nel posto che lui le ha procurato. E che casualmente è nella sua stessa compagnia. Questo romance è un po' datato, ma la storia regge abbastanza bene. Nonostante gli abiti siano descritti come caratteristici della metà degli '80 e Detroit sia mostrata come una citta' 'risplendente', e ovviamente nell'84 nessuno si preoccupava ancora dell'AIDS e quindi il sesso avveniva senza preservativo, l'ambientazione che circonda i personaggi è curata e ridondante di particolari che potevano distrarre dalla storia principale, che fila liscia. La ragione per cui ho dato un'alta valutazione è principalmente per la protagonista, Lauren. Nonostante sia abbastanza giovane (ventitré anni) è una persona coraggiosa che cerca di gestirsi la situazione. E' abbastanza difficile non parteggiare per lei quando cade nella rete di desiderio sessuale in cui Nick la avvolge. All'inizio è un po' ingenua, e per un paio di pagine mi veniva voglia di scrollarle le spalle e di prenderla da parte per un discorsetto su come a volte gli uomini usano le donne per sesso. Ma lei è partita alla riscossa. Da sola. Quando Nick non si fa più vivo, lei si intristisce un po' (e vorrei vedere chi non lo farebbe nella stessa situazione) ma poi non rimane ferma alla finestra ad aspettare il vero principe azzurro. No. Si dà una mossa, raccoglie i pezzetti del suo cuore e ricomincia a vivere. Senza una bottiglia di vino al fianco. Direi che è esattamente il tipo opposto a Bridget Jones. Lauren va a lavorare, continua a vivere, e soprattutto quando rivede Nick gli dà il fatto suo! Gli fa capire esattamente cosa pensa di lui, e quante possibilità ci siano che riprendano da dove avevano mollato. E' stato rinfrescante trovare un'eroina che avesse una così alta stima e considerazione di se stessa. Allo stesso tempo, il motivo per cui questo libro è stato valutato B invece che A o anche un B+ è stato a causa di Nick. Lui è il classico bello, ricco, di successo, amale-e-lasciale fusto. Naturalmente, lui ha qualche sofferenza infantile che non è riuscito a superare, il che dovrebbe spiegare al lettore perché si sente a suo agio nell'andare a letto con una vergine dopo averla conosciuta per due giorni e mollarla senza una spiegazione e senza farsi mai più sentire (e intendo davvero mai piu', da parte sua). Se devo essere sincera, la spiegazione del bambino-che-è-dentro-di-lui-ferito-sentimentalmente-dai-cari non mi ha convinto per niente. Mi sarebbe piaciuto vedere un cambiamento maggiore dentro di lui, più dell'attuale, per credere che Lauren possa essere felice con lui. Anche se effettivamente Nick alla fine striscia un po' sulle ginocchia, secondo me non era abbastanza. Nonostante tutto, pero', "Doppia Verita'" è una lettura piacevole e mi ha tenuta attaccata alle pagine. Esistono altri libri di Judith McNaught che sono, imho, migliori di questo. Percio', se avete provato "Doppia Verita'" e siete rimaste un po' deluse, non arrendetevi. Torna indietro |