La recensione di Alice Dileo:
Frederick Sullivan è un bell'uomo. E' anche un libertino e uno scapestrato che ha vissuto sperperando le sue ricchezze e provando la pazienza della sua famiglia. Quando finalmente suo padre lo rimprovera per l'ennesima volta, Freddie realizza che l'unico modo per garantirsi una rendita fissa senza problemi è quello di sposare un'ereditiera - così decide di partire per Bath. Clara Danford è figlia unica e ereditiera di un uomo molto ricco. Ha 25 anni, è magra e bruttina, ed è costretta da una malattia infantile a vivere su una sedia a rotelle. Freddie organizza un incontro, inizia a corteggiarla, e lei accetta il corteggiamento. Lei non è stupida, tuttavia, sa perfettamente che Freddie è un cacciatore di dote ma non le importa. Freddie è un bell'uomo e Clara desidera circondarsi di quella bellezza che a lei manca. La loro luna di miele è un successo completo. Con sorpresa e delizia di Freddie, Clara si dimostra una donna appassionata e felice. Capisce che far l'amore con lei è molto più soddisfacente che con le cortigiane esperte e pagate che ha sempre avuto. E Clara si scopre felice di stare con Freddie. E' così tanto attraente e a lei in certi momenti basta semplicemente guardarlo. Lui si dimostra cortese ed educato, un ottimo conversatore e insieme trascorrono un periodo meraviglioso. Ma ad un certo punto la luna di miele, quell'incantevole periodo concesso loro sospeso nel tempo, finisce. E si torna alla normalità. Ovvero, Freddie torna a Londra, e torna a dedicarsi a tutti i vizi cui era uso prima del matrimonio: bere, scommettere, frequentare case di piacere. Inizia, e il lettore lo percepisce molto chiaramente, un circolo vizioso in cui non solo all'inizio Freddie si sente abituato, ma una volta compreso il ritmo frenetico e le perdite che ne comporta, non riesce a uscirne. Come un serpente che si morde la coda, ogni vizio ne comporta un altro, e Freddie non ha abbastanza forza di volontà per smettere. Ci vuole finalmente l'intervento della sua famiglia per farlo tornare in campagna da Clara - dove il senso di colpa lo consuma e lo porta a trattare la moglie con estrema cortesia e un pizzico di freddezza. Freddie non può negare che con Clara si sente felice, e gli piace far l'amore con lei, ma comunque non riesce a smettere con i suoi vizi Il libro fornisce al lettore, e a Clara, abbastanza materiale sul passato di Freddie, così sappiamo perché si comporta in questo modo. Lo scopo, raggiunto in parte, è quello di parteggiare per lui, invece che odiarlo, e di riconoscere sotto quella montagna di senso di colpa che bravo uomo sia in realtà. In parte ciò avviene, perché effettivamente per l'epoca in cui si svolge il romanzo i suoi atti sono abbastanza gravi. In parte però questo obiettivo fallisce, perché va bene la prima volta, va bene che Clara - un personaggio davvero memorabile, una delle poche eroine che non si fanno illusioni e rimangono coi piedi per terra - è buona e lo ama, ma tutto ha un limite. Clara, come già detto, è una eroina che mi è rimasta cara. Non si illude che Freddie si sia davvero innamorato di una ragazza insignificante e per di più menomata come lei, ma accetta la realtà dei fatti. E chi poi può criticarla sul desiderio di circondarsi di cose belle, iniziando dal marito? Ci vuole coraggio in una situazione simile, e lei ne dimostra a volontà. A volte sembra anzi un carattere molto, pure troppo, più forte e spiccante di Freddie. Alla fine del libro Freddie e Clara realizzano l'amore che li unisce, e i cambiamenti a cui ciascuno di loro si è sottoposto. Entrambi inoltre realizzano che il 'vissero per sempre felici e contenti' non è qualcosa di scontato, ma che bisogna lavorare sodo ogni giorno per guadagnarselo all'interno di un matrimonio. E' un libro in un certo senso impegnativo, ma molto bello. Ciononostante, a causa della debolezza di carattere di Freddie (paragonato a quello di Clara) e alla presenza di una quasi-storia secondaria senza apparentemente secondi fini a parte ricordarci che ci sarà un seguito, non è riuscito a regalarmi quando l'ho finito quella sensazione di averlo letto troppo in fretta, e di volerlo quindi riaprire. N.B. Secondo di una trilogia che comprende: "Il Conte di Beaconswood", "Ballando con Clara" e "Il Vento del Passato". Torna indietro |