"Io non ho un cuore." Sono parole pesanti, amare, soprattutto perché pronunciate con la massima obiettività. Sono parole che non stupiscono nessuno: la nobile normanna Ariane è fredda come il ghiaccio, impassibile come la pietra. Le sue emozioni più profonde e nascoste trovano voce solo negli accordi dell'arpa che lei suona meravigliosamente. Null'altro di ciò che prova, di ciò che pensa o del misterioso evento che l'ha profondamente ferita trapela dalle sue frasi o dai suoi gesti. Gli uomini le ispirano ripugnanza e diffidenza, il contatto fisico la disgusta al punto da farle quasi preferire la morte a qualsiasi amplesso. Eppure, nonostante questo, Ariane la Tradita entro sera dovrà convolare a nozze per stipulare un'alleanza che riporti un po' di pace nelle turbolente Terre Contese, nel nord dell'Inghilterra. Anche il forte e valoroso guerriero che diventerà suo marito considera quegli sponsali un obbligo necessario, un tributo dovuto al suo popolo; dopotutto, Simon il Leale deve tener fede a tanto nome. Tuttavia, il sacrificio non gli sarà certo eccessivo: Ariane lo attrae, lo eccita, accendendogli i sensi. Quanto all'amore... be', quella è proprio roba da stupidi! Lui ha già pagato a caro prezzo lo sconsiderato attaccamento a una donna, ed è ben determinato a non ricascare mai più nel medesimo errore. Date tali premesse, è lecito supporre che il matrimonio non parta sotto i migliori auspici, mentre invece prende bene l'avvio questa vicenda sensuale e avventurosa, romantica e avvincente, che si dipana tra traversie di ogni genere sullo sfondo della lontana e inquieta Inghilterra di re Enrico I. |